Come pregare

Orazione Day #4 Studiare a che serve

Eccoci di nuovo insieme! Io con te che ti accompagno in questa settimana con Gesù e tu con Lui nel vostro viaggio assieme. 

Oggi proverò a darti più brani da leggere e commentare tu con Gesù. Io mi farò un po’ più da parte.

Sei pronta? 

Sei in un posto comodo? Cellulare offline?

Ah, il quadernino ce l’hai??

Bene, si comincia. Recitiamo come sempre la nostra preghiera di inizio orazione, adagio:

Signore mio e Dio mio, credo fermamente che sei qui, che mi vedi, che mi ascolti. Ti adoro con profonda riverenza, ti chiedo perdono dei miei peccati e grazia per fare con frutto questa orazione. Madre mia immacolata, San Giuseppe, padre e signore mio, Angelo mio Custode, intercedete per me. 

Prenditi qualche minuto per raccontarGli le cose che ti sono successe nella giornata: racconta a Gesù della scuola, dei prof, dei tuoi compagni, dei tuoi amici,dello sport o dello studio…


A proposito di studio…

Cosa c’entra il tuo studio con Dio? 

Sì, c’entra perché Gesù vuole che faccia il mio dovere…che studi e prenda bei voti…“, penserai un po’ annoiata.

No, no, no niente affatto!

Hai presente quelle voci incessanti che attorno a noi ci dicono che dobbiamo sempre arrivare a un risultato e il giorno dopo, superarlo, per poi superarlo ancora, sempre più in alto, sempre più su!

Insomma, voci di chi ci obbliga ad arrivare a risultati, sennò non si è nessuno.  

Ma qual è la motivazione? Rincorrere l’idea “devo dimostrare che io valgo, che sono qualcuno!”?

Può questa idea bastarti? Forse può farti superare il pentamestre con voti buoni, ma a lungo andare…è solo fonte di ansia e panico.

E allora? 

Ti scrivo alcuni dei brani più belli di S. Josemaria sullo studio. Dopo la lettura, troverai tu (ne sono sicura) la risposta!

Studente: applicati con spirito di apostolo ai tuoi libri, con la convinzione intima che queste ore e ore sono, già adesso!, un sacrificio spirituale offerto a Dio per l’umanità, per il tuo paese, per la tua anima. (Solco, 522)

Un’ora di studio, per un apostolo moderno, è un’ora d’orazione. (Cammino, 335)

Hai un cavallo di battaglia che si chiama studio: ti proponi mille volte di far buon uso del tempo e, tuttavia, qualunque cosa ti distrae. A volte ti stanchi di te stesso, per la scarsa volontà che dimostri; anche se tutti i giorni ricominci di nuovo.
Hai provato a offrire il tuo studio per intenzioni apostoliche concrete? (
Solco, 523)

È più facile agitarsi che studiare, e meno efficace. (Solco, 524)

Se sai che lo studio è apostolato, e ti limiti a studiare tanto per cavartela, evidentemente la tua vita interiore va male.
Con questa trascuratezza, perdi il buono spirito e, come capitò a quel lavoratore della parabola che nascose con astuzia il talento ricevuto, se non rettifichi, puoi autoescluderti dall’amicizia con il Signore, per impantanarti nei tuoi calcoli di comodità. (
Solco, 525)

È facile — succedeva anche ai tempi di Gesù — dire di no: negare o mettere in dubbio una verità di fede. — Tu, che ti dici cattolico, devi partire dal «sì». Dopo, con lo studio, sarai capace di esporre i motivi della tua certezza: del fatto che non vi è contraddizione — non può esserci — tra Verità e scienza, tra Verità e vita. (Solco, 572)

Leggili lentamente, prendendo appunti sul tuo quadernino.


Che ne dici? Stai trovando una risposta a quanto ci chiedevamo prima?

Scusa, ma non resisto dallo scriverti questo punto di Cammino, che è un po’  un calcione nel sedere!

Studia. —Studia con impegno. —Se devi essere sale e luce, hai bisogno di scienza, di idoneità. O credi che per la tua pigrizia e indolenza riceverai la scienza infusa? (Cammino, 340)

Visto? Eh, te l’avevo detto! Pensaci su!

Ora: un compitino. 

Scriviti su una pagina del tuo quadernino almeno 6 intenzioni per cui vuoi pregare durante le tue ore di studio. 

Intenzioni? E quali dovrei mettere? Va bene la pace nel mondo?

Mmm anche, ma meglio intenzioni piccole e concrete: “Questa ora di studio la offro per la mia amica Geppetta che sta andando male a scuola” “Quest’altra ora di studio la offro per mio fratello Pippo che mi fa arrabbiare: che diventi più buono!” e così via. Hai capito? Devi mettere dentro al tuo studio le persone che hai nel cuore, altrimenti rimangono vuote pagine fitte di scritte, ma prive di senso d’amore.

Per un cattolico, lavorare non è eseguire, è amare!: prodigarsi volentieri, e sempre, nel dovere e nel sacrificio[14]. Realizzate dunque il vostro lavoro sapendo che Dio lo contempla: laborem manuum mearum respexit Deus (Gn 31, 42). Pertanto la nostra dev’essere un’attività santa e degna di Lui: non solo rifinita in ogni dettaglio, ma portata avanti con rettitudine, con integrità morale, con nobiltà, con lealtà, con giustizia. (S. Josemaria, lettere)

Metti al posto della parola “lavoro”, “studio” e vedrai come sentirai questo testo ben più vicino a te. 

Ora ti voglio portare un esempio di una beata che era prof di chimica. Eh?! Mica male! 

Pensa tu, si può diventar beati anche grazie alla chimica! Chi l’avrebbe mai detto?

Si chiama Guadalupe Ortiz de Landázuri, spagnola di Madrid, ha vissuto nel pieno del ‘900, morendo nel 1975. 

Si è dedicata allo studio e alla ricerca chimica e poi all’insegnamento, tra mille altre cose che faceva. Una donna dalle mille risorse!

Ti voglio lasciare la novena dello studente: una preghiera da recitare per chiedere aiuto nello studio.

NOVENA DELLO STUDENTE

E ora, uno sguardo all’orologio: tempo tiranno!

Fai mente locale alle cose su cui hai riflettuto in questa orazione e ringrazia tanto il tuo Gesù!

Salutalo, promettendo che lo rivedrai domani: diGli il posto e l’ora. 

Ci vediamo domani, Gesù, non mancherò! Lui sarà lì ad aspettarti.

Ora finisci la tua orazione con la preghiera finale:

Ti ringrazio, mio Dio, dei buoni propositi, affetti e ispirazioni che mi hai comunicato in questa orazione. Ti chiedo aiuto per metterli in pratica. Madre mia immacolata, San Giuseppe, padre e signore mio, Angelo mio Custode, intercedete per me.

Io ti saluto e… ci vediamo domani! Appuntamento con l’Orazione Day #5.

Ti accompagno con la preghiera.  Caterina